Punti di riferimento del territorio per questo dorato prodotto sono: Matelica, che rientra anche fra le Città del Miele; Castelraimondo per la produzione di una cera di altissima qualità.
In realtà il miele in questo territorio è diffuso un po’ ovunque. Le dolci colline forniscono infatti alle api una gran quantità di nettare. Particolarmente pregiati sono i Millefiori dall’incredibile personalità sorprendente e variegata. Ma anche la Melata di quercia, tipicamente della zona di Matelica, è di notevolissima qualità.
Il miele è un alimento che ha accompagnato l’uomo dalla preistoria fino ad oggi. Le prime testimonianze dell’incontro con l’uomo risalgono a circa 10 milioni di anni fa, al neolitico risale infatti una pittura rupestre rinvenuta a Valencia in una grotta “Curva della Arana” che raffigura un uomo arrampicato su un albero o rupe circondato da api in volo.
Le api raccolgono il nettare di fiori per poi trasformarlo in miele per sopravvivenza, è l’unico insetto impollinatore capace di procurarsi scorte per l’inverno. Il miele è un prodotto naturale elaborato dalle api e ad oggi vengono riconosciuti circa 300 tipi di miele, la cui varietà dipende dal nettare dei diversi fiori bottinati dalle api.
Il miele è un super alimento sia per le api che per l’uomo per questo fin dai tempi più antichi l’uomo lo ha usato come farmaco. In primavera inoltrata e in estate quando le fioriture sono al loro massimo, gli apicoltori posano dei melari sopra il nido delle api, cassette con telaio di cera che servono per raccogliere il miele che le api producono in eccedenza rispetto al loro fabbisogno, quindi senza togliere invece alle api quello necessario per il sostentamento della famiglia. Quando i melari sono riempiti e opercolati dalle api (ossia sigillati con uno strato di cera), significa che il miele è maturo e può essere estratto e confezionato.