Pinacoteca Comunale “Raffaele Fidanza”

Pinacoteca Comunale “Raffaele Fidanza”

Pinacoteca Comunale “Raffaele Fidanza”

museicivici.matelica@gmail.com
Ufficio Cultura Comune Matelica +39 0737 781811
Piazza Enrico Mattei, Matelica

-NON VISITABILE-

La Pinacoteca “Raffaele Fidanza” ha la propria sede nel Palazzo Ottoni, costruzione della fine del secolo XV realizzata da Costantino e Giovan Battista da Lugano su commissione di Alessandro Ottoni. Gli Ottoni, vicari dello stato della Chiesa, sono stati i signori di Matelica dagli inizi del secolo XIV fino al 1589 circa.

Il palazzo, completamente trasformato nei secoli, è stato utilizzato, come dimora dei Vicari Pontifici, gli Ottoni, come residenza dei vescovi che giungevano in città, come abitazione privata e come caserma, prima che il comune lo acquistasse negli anni venti del Novecento dalla famiglia De Sanctis. Della dimora signorile rimane ben poco: una stanza con una cornice affrescata con storie tratte dalle Metamorfosi di Ovidio.

I musei comunali occupano solo una parte del Palazzo, secondo piano, cui si accede da due scalinate, quella propria di palazzo Ottoni e quella del Palazzo Comunale, fornito di un ascensore che permette a tutti di poter accedere alle raccolte museali.

Nella Pinacoteca Comunale “Raffaele Fidanza”, sono esposte:

  • 52 opere del pittore neoclassico matelicese Raffaele Fidanza (1797 – 1846), acquistate dalla famiglia alla fine del XIX secolo: ( 16 incisioni, 12 disegni, 15 dipinti su tela, 9 dipinti su carta)
  • 11 tele dei secoli. XVIII-XIX rappresentanti personaggi famosi legati alla città (matelicesi che hanno rivestito alte classiche ecclesiastiche, ma anche cardinali protettori e papi)
  • Salvator Rosa, “Sant’Onofrio nel deserto”, tela proveniente dall’altare dell’Università dei Pannilana nella chiesa di San Filippo, divenuta proprietà comunale a seguito delle soppressioni dei conventi dopo l’unità d’Italia.
  • Ercole Ramazzani, “Noli me tangere” appartenente alla chiesa di Sant’Agostino, restaurato in occasione della mostra estiva di Arcevia.
  • una tavola lignea (predella) con al centro la “Cena di Emmaus” proveniente dal Convento di Sant’Agostino, attribuita ad un ignoto maestro dell’Italia centrale del XV secolo.
  • una mazza d’argento dell’argentiere Piani di Macerata, commissionatagli dalla Comunità in seguito al raggiungimento del raggiunto titolo di città nel 1751.
  • tele ottogonali provenienti da Palazzo Finaguerra con scene di genere mitologico
  • mobili e suppellettili varie di diversi secoli.

 

Per informazioni: rivolgersi all’Ufficio Cultura del Comune di Matelica.

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