DA CAMERINO A PIORACO
Immaginate di tornare indietro nel tempo, e di vedere il paesaggio con gli antichi percorsi che collegavano Camerino ai vicini paesi, a cui era legata per motivi di difesa, per il commercio della carta, per fede o per diletto. Attraverso la Via della Carta, riscopriamo un po’ di questa storia. Come quella del piccolo drago, visibile nella filigrana in uno dei documenti più antichi delle cartiere di Pioraco, scelto come simbolo per indicarvi la strada. Una volta scesi verso Madonna delle Carceri si raggiungere loc. Calvie. La strada continua fino ad arrivare alla fraz. Seppio, e superata la Chiesa di Fonte Venere, attraverso strette strade secondarie poco transitate, si giunge a Pioraco.
CENNI STORICI
Un particolare dinamismo economico connota Camerino e il suo territorio nei secoli in cui si sviluppa il pellegrinaggio lauretano. Con il supporto tecnologico, finanziario e commerciale di cittadini e mercanti della città sorgono a Pioraco decine di gualchiere per la produzione del nuovo materiale scrittorio: la carta bambagina, in uso crescente in Italia e in Europa. I due centri, legati da un inscindibile rapporto di complementarietà ambientale e produttiva, erano direttamente collegati da una strada percorsa da merciai e mercanti, cenciaioli e maestri cartai: “la via della porta Angelescha che va ad Pioracho”, soggetta a cura costante e in parte “mactonata”, che consentiva di raggiungere in modo rapido e agevole le attive gualchiere. L’ antico tracciato è oggi parzialmente praticabile e si è imposta, nel primo tratto, un’alternativa transitoria.
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