Globo di Matelica

Globo di Matelica

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Museo Piersanti +39 0737 84445 | + 39 346 2136501
Via Umberto I 11, Matelica presso il Museo Piersanti

Essendo ospitato all'interno del Museo Piersanti, le visite sono soggette agli orari del museo:

  • sabato, domenica e festivi 10.00-12.00 / 15.00-17.00.
  • Chiuso: 25 dicembre, mattina I gennaio

Oggetto estremamente raro, quasi unico al mondo, di particolare interesse scientifico oltre che storico e archeologico, è la sfera di marmo iscritta utilizzata come orologio solare.

Rinvenuta in circostanze del tutto fortuite nel 1985 durante i lavori di ristrutturazione di alcuni ambienti del piano terra del Palazzo del Governo, è custodita presso il Museo Archeologico delle Marche di Ancona e temporaneamente ospitato dal Museo Piersanti.

La sfera, che ha un diametro corrispondente quasi ad un piede romano (cm 29,3), presenta in superficie segni e lettere incisi:

 

  • nell’emisfero superiore sono delineate la linea dell’equatore e un meridiano tra loro perpendicolari;
  • dal polo della sfera alla linea dell’equatore corre una fila di tredici fori contrassegnati da lettere dell’alfabeto greco ( α, β, γ, ecc. ) corrispondenti ai numerali ( 1, 2, 3, ecc. ).
  • vi è tracciato, inoltre, un diagramma costituito da tre cerchi concentrici corredati da nomi in greco, abbreviati e non, che indicano il solstizio invernale, le costellazioni dello Zodiaco e il solstizio estivo.
  • nella parte inferiore si conservano due incavi, di cui quello più grande e profondo doveva servire per il fissaggio ad un supporto.

 

Il funzionamento era regolato orientando la faccia iscritta della sfera a nord e usando come indicatore il confine tra la zona illuminata e la zona in ombra, che si spostava sulla superficie della sfera. Poteva essere così utilizzata come calendario, in base alla posizione dell’ombra sul diagramma a cerchi concentrici nei tratti indicati dai segni zodiacali, e come orologio seguendo il passaggio dell’ombra sui fori numerati corrispondenti alle ore diurne; la funzione di mostrare il rapporto temporale tra il giorno e la notte per ogni periodo dell’anno si manifestava attraverso i cerchi concentrici e l’arco che li interseca.

E’ uno strumento scientifico sofisticato, che richiede conoscenze matematiche, geometriche e astronomiche sia in fase di costruzione sia per il suo utilizzo. Anche se può funzionare alla stregua di una comune meridiana, la tecnica usata per la sua realizzazione e la complessità delle informazioni che scaturiscono dalla sua consultazione ne fanno un oggetto adatto a dimostrazioni scientifiche.

La concezione di base che lo ha prodotto, il tipo di marmo e la scrittura ne fanno un prodotto greco che trova confronti solo in un altro esemplare rinvenuto in Grecia, nel santuario di Hera a Prosymna, presso Argo.

L’interesse per questo tipo di strumenti e per i principi scientifici su cui si basano troverà diffusione a Roma nel I secolo a.C., sotto l’impulso della riforma del calendario introdotta da Augusto e della grandiosa realizzazione dell’orologio-calendario del Campo Marzio. La riproduzione di sfere molto simili a quella di Matelica in raffigurazioni pittoriche e scultoree della prima età imperiale hanno permesso di individuare elementi di confronto e di riferire l’orologio solare sferico di Matelica ai secoli I-II d.C.: tale datazione concorderebbe con quella dell’edificio di età romana all’interno del quale è stato ritrovato.

 

Se siete ancora curiosi, guardate anche il video sul Globo di Matelica e la sua Ricostruzione 3D

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