Pieve di Santa Maria

Pieve di Santa Maria

Pieve di Santa Maria

Eretta lungo la direttrice est – ovest sul forte pendio che dal centro del borgo di Laverino scende rapidamente a valle verso il fosso Orticaia, l’antica pieve di Santa Maria Assunta si distingue, appunto, per l’imponente altezza del prospetto ovest a valle, parete a capanna, cieca, su cui campeggia all’estremità sinistra il solo fianco della esile vela campanaria; di contro a causa del forte dislivello, il prospetto est a monte si erge su strada per due metri scarsi.

Si accede, dunque, all’interno sia dal prospetto nord, caratterizzato dalla suddetta vela campanaria a fornice unico a tutto sesto e da un piccolo portale posto quasi al centro – probabile accesso originario -, sia dall’attuale prospetto principale sud sul quale fa bella mostra un portale sovrastato da finestra rettangolare che campeggia su piccolo sagrato terrazzato. 

L’impianto originario risale al XIV secolo – la chiesa è menzionata nelle “Collettorie vaticane” del 1333 – ed è costituito dalla porzione di costruzione che da monte si estende fino al dente visibile sul prospetto sud, sporgenza che corrisponde all’ultimo ampliamento del XVIII secolo operato per aggiungere all’aula l’attuale presbiterio: in questa occasione, poiché non abbiamo testimonianza del prospetto ovest originario, è stato probabilmente variato anche il verso di utilizzo della chiesa. 

La struttura è stata restaurata dopo il sisma del 1997 e non ha riscontrato danni da quelli del 2016.

 

INTERNI

 

L’antica aula rettangolare, maggiormente sviluppata sul proprio asse longitudinale, è caratterizzata da una volta a botte impostata su arco ogivale: i lati ospitano due fasce parallele di affreschi attribuiti a Matteo da Gualdo, o forse in parte opera di Simone de Magistris. 

Risultato dell’ampliamento ottocentesco, il presbiterio a pianta quasi quadrata è sovrastato da capriate a vista ed ospita al centro un altare mobile, contrapposto a quello preconciliare posto sulla parete di fondo caratterizzato da un dossale ligneo seicentesco finemente lavorato. 

La finestra rettangolare posta sopra il portale principale ed una piccola apertura posta sempre sul fronte sud all’estremità est della fabbrica sono le uniche fonti di luce naturale.

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