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La Chiesa di Santa Maria Maddalena è un piccolo scrigno di tesori, custodisce infatti un pregevole dipinto, la Crocifissione, sull’altare maggiore, due nature morte di origine fiamminga e una Cantoria lignea istoriata e dipinta con scene della vita dei Santi, dove sono ancora presenti le grate che impedivano alle Clarisse di essere viste.
L’edificio originario della chiesa di Santa Maria Maddalena è costruito probabilmente nel corso del sec. XIII da monache benedettine dipendenti dall’Abbazia di S. Angelo infra hostia. Negli statuti di Santa Anatolia del 1324 è citata la chiesa di Santa Maria Madalena de Ynsula, alla quale il comune stesso elargisce un contributo monetario e di cera ogni anno.
L’attuale chiesa, demolita quella medioevale, é costruita nel corso della fine secolo XVII. Allo stesso periodo appartiene il coro. Di particolare pregio sono la cantoria posta sulla controfacciata, realizzata nel secolo XVIII. Nel XVI secolo vengono affrescate alcune pareti interne del monastero.
Il monastero di monache benedettine di Santa Maria Maddalena sorse nel XIII secolo, affiliato all’abbazia di Sant’Angelo “Infra Ostia”.
La prima notizia proviene dagli statuti del 1324 in cui la chiesa è denominata Santa Maria Maddalena de Insula. I documenti storici non fanno cenno alla struttura architettonica. Sappiamo certamente che a partire dal XVI secolo le fanciulle delle famiglie più importanti del paese erano accolte nel monastero per ricevere un’educazione o per rimanervi. Durante una visita pastorale effettuata nel 1670, il cardinal Franzoni segnalava la presenza nel monastero di 28 monache, clarisse di clausura, comprese le converse.
All’inizio del Novecento le religiose abbandonarono la struttura, che in seguito fu trasformata in ospedale e oggi è una confortevole casa di riposo.
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