-NON VISITABILE-
Sorge intorno alla metà del XIII secolo e subito acquista forse ascendenza sulla popolazione tanto da indurre il consiglio comunale del 1663 a decidere di intercedere presso il Vaticano che aveva scomunicato i PP. Francescani matelicesi.
Dell’originaria costruzione è rimasto solo il portale romanico di base ma mostra una ricerca verso forme architettoniche più complesse.
La radicale modifica avviene tra il 1653 e il 1719 anno in cui si cercano aiuti economici.
Il monastero, seppur in disuso, consta di due chiostri, mentre la chiesa venne ristrutturata nel 700 arricchita dal moderato stile barocco e la struttura (ampliata) si sostanzia nella navata centrale che si apre nelle cappelle laterali, più prevalente in quelle di destra che hanno assunto un’importanza preponderante e vi si conservano opere di rilevanza notevolissima che compongono una piccola pinacoteca.
Tra le più importanti :
La parete di fondo è occupata da una Crocifissione.
Dell’affresco San Francesco e il povero (coro XIV sec.) l’autore è, con tutta probabilità, appartenente alla cerchia di Giotto Paliotto dell’altare maggiore esempio di arte ebanistica seicentesca, la sacrestia il cui aspetto decorativo è affidato alle cariatidi tutt’altro che pudiche mal si accorda con l’esuberanza narrativa e decorativa delle trecentesco paliotto.
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