
Treia, storia e panorami di una perla del maceratese
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Ass.ne “I Borghi Più Belli d’Italia”
Con un centro storico molto ben conservato tra suggestive vie strette e brevi, che si sviluppa su una cresta di banchi di arenaria, mura medievali, torre e antiche porte, TREIA è uno tra i Borghi Più Belli d’Italia.
Fulcro del paese incorniciato da preziosi edifici, con un lato aperto sul panorama e delimitato da una balaustra della fine del ‘700, è Piazza della Repubblica. Sorge qui il Palazzo Comunale, risultato della perfetta opera di ristrutturazione avvenuta in epoca rinascimentale con la fusione degli antichi palazzi della Comunità e dell’Abbondanza. Nella Sala del Consiglio, in quella degli Stemmi e negli altri locali del piano nobile, il palazzo comunale ospita la Pinacoteca. L’esposizione propone una serie di ritratti sette-ottocenteschi degli esponenti più in vista della nobiltà treiese e dipinti di pittori illustri di scuola romana e veneta, quali Pietro Tedeschi, Antonio Balestra e Agostino Bonisoli.
Poco distante sorge il piccolo ma interessante edificio dell’Accademia Georgica, opera di composta e raffinata eleganza realizzata da Giuseppe Valadier nel XVIII secolo. Al suo interno sono custodite le 1196 pergamene dell’Archivio storico comunale, la Biblioteca ricca di oltre 15000 volumi e la documentazione delle attività dell’Accademia, nata nel ‘400 come Accademia dei Sollevati.
Poco più in là la Chiesa di San Filippo Neri, il cui tempio risalente al 1766-1773 è stato edificato su disegno dell’architetto lombardo Carlo Augustoni, ospita un Crocifisso riferibile con probabilità al XIII secolo.
La Cattedrale di Treia è invece dedicata alla SS. Annunziata. Considerato uno dei maggiori templi delle Marche per ampiezza, maestosità e purezza delle linee, l’ottocentesco edificio è stato progettato dell’architetto romano Andrea Vici, discepolo del Vanvitelli. Vero scrigno di tesori d’arte è la sua sagrestia, che conserva una lunetta della “Deposizione di Cristo nel sepolcro” di Vincenzo Pagani e una tavola di Giacomo da Recanati in cui la Madonna appare al Beato Corrado da Offida presso il convento di Forano. Nella cappella della Madonna della Misericordia, poi, è custodito il busto di Papa Sisto V, opera di Bastiano Torrigiani, di cui un esemplare si trova al Victoria and Albert Museum di Londra.
Nel convento della Chiesa di San Francesco, edificata nel XIII secolo a ridosso delle mura, è allestito il Museo Civico Archeologico, al cui interno sono conservati numerosi frammenti scultorei, elementi architettonici ed iscrizioni che testimoniano le diverse fasi evolutive della Treia romana e lo stretto legame della stessa con l’Oriente.
Una passeggiata lungo le mura della città permette di scoprire gioielli come la Porta di Vallesacco, uno degli otto antichi ingressi alla città, e la Torre dell’Onglavina costruita su un alto sperone di arenaria, che contempla un panorama che si allunga dai Sibillini alla Majella ed al Gran Sasso, fino ad accarezzare il Conero e l’Adriatico.
È posto appena fuori dal centro, invece, il Santuario del Santissimo Crocifisso, realizzato da Cesare Bazzani agli inizi del ‘900 sul sito di un’antica pieve. Qui sono custoditi un affresco di scuola umbra del XVI secolo raffigurante S. Sebastiano e, sopra l’altare maggiore, un crocifisso cinquecentesco di arte locale.
Da non perdere anche due edifici dallo stile contrapposto: la Chiesa di San Michele, romanica con qualche accenno di gotico, e la Chiesa di Santa Chiara, puramente barocca, che conserva la statua in legno di cedro del Libano della Madonna di Loreto, che la tradizione vuole scolpita da San Luca.
Treia vanta anche la presenza dello storico Teatro Comunale, inaugurato nel 1821 e decorato con stucchi e dipinti lignei.
All’interno del teatro, si può ammirare il magnifico sipario storico dipinto da Silverio Copparroni, raffigurante il più importante fatto d’armi avvenuto a Treia: la “battaglia di Vallesacco” del 1263, ovvero l’assedio di Montecchio ad opera di Corrado di Antiochia.
Il Teatro Comunale, inoltre, da qualche anno, ospita anche il Centro Studi dedicato a Dolores Prato: una delle più grandi “penne del Novecento” che, nel suo romanzo autobiografico: “Giùla piazza non c’è nessuno”, compose un suggestivo ritratto della “Citta di Treia”.
Nel borgo, dal 1978 si tiene la Disfida del Bracciale, torneo che vede impegnate le squadre dei quattro quartieri cittadini nella conquista di un palio e di un trofeo da custodire tutto l’anno.
Sin da dieci giorni prima dell’evento, che si tiene la prima domenica di agosto, il borgo si veste a festa con taverne che propongono piatti tipici, botteghe artigiane che vendono i propri prodotti, laboratori di pittura e scultura e spettacoli itineranti.
Si tiene dal 1978 la prima domenica di agosto; è un torneo che impegna le squadre dei quattro quartieri cittadini nella conquista di un palio e di un trofeo da custodire tutto l’anno. Sin da dieci giorni prima dell’evento, il borgo si veste a festa con taverne che propongono piatti tipici, laboratori di pittura e scultura presso le botteghe artigiane e spettacoli itineranti.
Ospitato dal Teatro Comunale, raccoglie i manoscritti di una delle più grandi penne del Novecento italiano, che ha restituito un suggestivo ritratto di Treia nel romanzo autobiografico “Giù la piazza non c’è nessuno”.
Scoprirete gioielli come la Porta di Vallesacco, uno degli otto antichi ingressi alla città, e la Torre dell’Onglavina, protesa verso un panorama che si allunga dai Sibillini alla Majella e al Gran Sasso, fino ad accarezzare il Conero e l’Adriatico.
Godetevi Piazza della Repubblica, una delle più belle piazze delle Marche, magari gustando il tipico calcione treiese. E andate alla scoperta degli splendidi palazzi che la racchiudono.
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