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La Gola di Jana, dimora della Dea dei boschi
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Adagiata nella valle dell’Esino, tra il Monte San Vicino e la catena dei Sibillini, dove nascono i vitigni del Verdicchio, il prezioso “oro” cittadino, MATELICA è apprezzata per la sua produzione vinicola, per il pregiato miele e in particolare la tipica melata di quercia, nonché per la riscoperta della produzione di zafferano.
Fulcro del centro abitato è Piazza Enrico Mattei, dedicata al fondatore dell’ENI che proprio qui visse, al centro della quale si trova una monumentale fontana cinquecentesca dalla forma ottagonale. La fontana, costruita in pietra bianca, risale al l587 ed è stata progettata dall’architetto della Santa Casa di Loreto, L. Ventura di Urbino. Dalla vasca centrale emergono quattro statue di divinità marine, cui i matelicesi hanno donato affettuosi soprannomi: La Sirena, Maccagnano, Biutino e La Veloce.
Affacciano sempre su Piazza Mattei anche alcuni dei principali palazzi matelicesi. Il Palazzo del Governo fa corpo con la Torre Civica e presenta un loggiato risalente al 1511 e progettato dagli architetti lombardi Costantino e Giovan Battista da Lugano. Di fronte il Palazzo Comunale progettato nel XIX sec. dall’Arch. Vincenzo Ghinelli presenta nel timpano lo stemma del comune e al di sotto una statua della vergine lauretana. Affiancato al palazzo comunale lo storico edificio di Palazzo Ottoni, costruito nel 1472 per conto di Alessandro e Ranuccio Ottoni dagli architetti Costantino e Giovan Battista da Lugano. Palazzo Ottoni ospita al suo interno la Pinacoteca comunale.
Lungo le vie e i vicoli di Matelica sorgono anche numerose chiese che conservano pregevoli opere d’arte. Fra di esse la Chiesa di San Francesco (1268), che sorge sulla piazza omonima e custodisce il più antico ciclo agiografico francescano delle Marche risalente al XIII secolo, e la Cattedrale di Santa Maria Assunta, che vanta il piccolo e prezioso crocifisso settecentesco in legno e argento del forlivese Giovanni Giardini, noto per la finezza della lavorazione. Da non perdere la Chiesa della Beata Mattia, edificata nel 1225 e meta ancora oggi, come in passato, di pellegrini che vi si recano per venerare la Beata, ed infine la Chiesa di Sant’Agostino, datata al XIII secolo con il bellissimo portale gotico.
Il Teatro Comunale è opera dell’architetto che costruì la Scala di Milano, Giuseppe Piermarini, e risale al 1805. La sua struttura a palchetti, tre ordini più il loggione, restituisce un’immagine di grande eleganza. All’interno del teatro si trova il Foyer enoteca punto degustazioni del “Verdicchio di Matelica” ed è inoltre possibile visitare il sito archeologico delle antiche terme romane della città e osservare il mosaico policromo pertinente a una domus romana.
A Palazzo Piersanti è ospitato l’omonimo museo, fiore all’occhiello della città, che prende il nome dalle collezioni di Venanzio Filippo Piersanti, donate nel 1901 al Capitolo della Cattedrale. Tra le notevoli opere conservate ci sono dipinti del Bellini, di Antonio da Fabriano, Francesco di Gentile da Fabriano, Salvator Rosa, Carlo Maratta, argenti preziosi, mobili rari e di pregio.
Da non perdere è il Museo Archeologico, allestito all’interno di Palazzo Finaguerra, in cui grande importanza assume la fase relativa alla civiltà picena, con i ricchi corredi delle tombe di VIII-VII secolo a.C.. Di eccezionale interesse, anche per la sua rarità, è l’orologio solare sferico in marmo con iscrizioni in greco, noto come Globo di Matelica, risalente a circa 2000 anni fa, di probabile provenienza ellenica.
Una chicca del tutto singolare è la frazione Braccano, originale museo a cielo aperto con circa 70 murales di vari artisti nazionali e internazionali dipinti sulle facciate delle case, dove ha sede anche il Museo della Resistenza e della Cultura del Territorio e da dove è possibile partire per i tanti sentieri della Riserva Naturale del Monte Canfaito e del Monte San Vicino.
Matelica è teatro del Festival Internazionale del Folklore. Un momento di incontro tra culture e religioni diverse, unite in un grande spettacolo di suoni e di colori. Si tratta di un appuntamento con le danze tipiche e le voci di tutto il mondo nell’ambito del quale, ogni anno, in estate, si esibiscono circa otto gruppi provenienti da ogni continente.
Che ne dite di divertirvi partecipando ad uno dei “riti” più divertenti dei matelicesi DOC? Sgombrate la mente e scaldate i muscoli delle gambe: 3, 2, 1, via! Dovete affrontare, di corsa, sette giri intorno alla fontana per ottenere un caratteristico e ambitissimo premio: la “patente da mattu”!
È un delizioso borgo di circa 150 abitanti decorato da oltre 70 murales. Passeggiando tra una casa e l’altra è possibile scorgere sulle pareti, nei muretti e nei fienili, coloratissimi disegni realizzati dagli studenti dell’Accademia di Macerata e di quella di Brera, con la partecipazione di artisti provenienti da tutto il mondo. Qui ha sede anche il Museo della Resistenza e della Cultura del Territorio e da dove è possibile partire per i tanti sentieri della Riserva Naturale del Monte Canfaito e del Monte San Vicino.
Tutto lo spettacolo e la forza della natura! Questa gola, amena e fiabesca, incorniciata dalla Riserva naturale di Monte San Vicino e Monte Canfaito, è costituita da una splendida sequenza di salti. Le sue acque si raccolgono in piccole pozze cristalline, dipingendo un magnifico quadro brulicante di vita.
La conoscenza di un posto, va da sé, passa anche attraverso la sperimentazione dei suoi sapori. Inevitabile, allora, è abbandonarsi alla degustazione di un buon bicchiere di Verdicchio! Presso il Teatro “G. Piermarini” che ospita l’enoteca comunale Foyer è possibile degustare il Verdicchio di Matelica D.O.C. e il Verdicchio di Matelica Riserva D.O.C.G., che è fattivamente una perla del territorio, poiché nasce da un vitigno autoctono noto in tutto il mondo per la qualità dei suoi frutti!
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